Pianta icnografica del territorio urbano di Bologna contornata da sei piccole vedute della città
Sul verso ms.: «1773-1791». Tavola indicativa con simboli di rimando in calce stampata fuori dal rame fra il 1818 e il 1837 con le modifiche alle denominazioni degli edifici dovute al cambio di destinazione imposto dalle soppressioni napoleoniche: estremo cronologico inferiore desunto dall’anno in cui è per certo ancora attiva la compagnia dei Barnabiti di Sant’Andrea, mentre la chiesa di San Francesco è ancora ridotta a dogana (cfr. Giuseppe Guidicini, "Diario bolognese dall'anno 1796 al 1818 con un cenno cronologico dei governi di Bologna dalla sua fondazione in poi e notizie storiche sulle compagnie religiose e delle arti", Bologna, Società tipografica già compositori, [1886-1888], p. 99 e p. 104); estremo cronologico superiore dall’anno in cui le Scuole Pie furono trasferite dal palazzo dell’Archiginnasio alla chiesa di San Domenico (cfr. Franco Bergonzoni, "Le Scuole Pie", in "L'Archiginnasio. Il Palazzo, l'Università, la Biblioteca", Bologna, Credito romagnolo, 1987, vol. II: "La Biblioteca comunale e gli istituti culturali insediati nel Palazzo", a cura di Giancarlo Roversi, p. 430). Per la pianta con la legenda coeva al suo autore cfr. "Vedute di Bologna disegnate ed incise da Pio Panfili socio clementino", [S.l., s.n., 1770-1806] (BCABo, 16.a.II.108). Sulla pianta sono localizzati da lettere i "siti" pubblici e da numeri i "siti" privati degni di nota, individuati grazie alla legenda in calce alla mappa che li divide in quattro quartieri (Porta Piera, Porta Stiera, Porta Procula e Porta Ravegnana), i cui nomi fanno riferimento alle porte che si aprivano nella cerchia di mura più antica, quella in selenite che fu eretta tra il IV e il V secolo. Vi sono inoltre i "suburbii", localizzati oltre la terza cerchia delle mura, costruita fra l'inizio del XIII secolo e il 1390, e demolita soltanto all'inizio del '900. Sono individuati n. 101 "siti" in tutto. Le immagini che corrispondono ai soggetti presenti nell'Album Panfili, citati nella legenda sono 40, cui si aggiungono 13 porte nella terza cinta delle mura, compresa la Porta e dogana del canale Navile, ora scomparsa. Mancano invece 21 soggetti presenti nell'Album Panfili ma non citati sulla mappa.
Diario bolognese ecclesiastico e civile per l'anno bisestile 1760, Bologna, per Lelio della Volpe. Informazione alli forestieri delle cose più notabili della città e Stato di Bologna, in Bologna, nella stamperia del Longhi, 1773 ristampata nel 1791.
Giovanni Battista Comelli, Piante e vedute della città di Bologna, Bologna, Stab. Tipografico U. Berti e C., 1914, p. 100, n. 44. Antonio Brighetti, Bologna nelle sue stampe. Vedute e piante scenografiche dal Quattrocento all'Ottocento, Bologna, Garisenda antiquariato, 1979, p. 92, n. 100. Giovanni Ricci, Bologna, Bari, Laterza, 1980, p. 170, n. 48 e pp. 67, 72. La raccolta di piante della città e di carte del territorio bolognese conservate nella Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, a cura di Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, [S. l., s. n.], 1984, p. 208, n. 35 (estratto da «L'Archiginnasio», LXXVIII, 1983). Giacomo Leopardi e Bologna. Libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 134
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